venerdì 30 gennaio 2009

"The blue planet" al Teatro NAZIONALE, Roma


Dal 30 gennaio all’8 febbraio
“The blue planet”al Teatro Nazionale
Requiem laico sull’ambiente
di Peter Greenaway e Saskia Boddeke
con le musiche di Goran Bregović
SPETTACOLO E REALTÀ VIRTUALE 3D
IN PRIMA TEATRALE MONDIALE
Moni Ovadia tra gli interpreti in Second Life
Teatro, musica dal vivo, cinema, realtà virtuale tridimensionale: ha il fascino di un “requiem laico”, come paradossalmente l’hanno chiamato gli autori, l’oratorio multimediale The blue planet in scena da venerdì 30 gennaio fino a domenica 8 febbraio, per un totale di nove recite, al Teatro Nazionale. L’altro sipario dell’Opera di Roma si apre così per il primo di una serie di titoli che, nell’arco della stagione 2009, legheranno le nuove tecnologie suono-video agli allestimenti di alcuni tra i maggiori compositori, scrittori e registi contemporanei. Tre maxischermi sospesi sopra le quinte e una grande piscina davanti alla platea, in cui si muovono due attori-danzatori, accompagnano gli spettatori tra le immagini, le parole e le note di un bis del Diluvio Universale, provocato dalle scellerate scelte umane. È l’acqua, come altre volte è accaduto nelle sue visionarie creazioni, l’elemento chiave della profetica denuncia sull’emergenza ambientale che l’inglese Peter Greenaway ha ideato e diretto con Saskia Boddeke, partner nella vita e nello spettacolo. L’opera, ecologista e trascendente, si avvale delle travolgenti musiche originali scritte da Goran Bregović (l’artista serbocroato di Sarajevo che ha firmato le colonne sonore di diversi film di Emir Kusturica) qui eseguite da Brigata Sinfonica.
Greenaway, Boddeke, Bregović presentano a Roma, in prima teatrale mondiale, la produzione vista in anteprima a Saragozza il 29 agosto 2008 nell’ambito dell’ExpoAqua, su commissione del Teatro dell’Opera di Roma (progetto di Change Performing Arts, in collaborazione con Elsinor Barcelona, I Teatri e i Musei Civici di Reggio Emilia e con CRT Artificio di Milano). Le scene sono di Annette Mosk, i costumi di Marrit Van Der Burgt, le luci di Marcello Lumaca.
Per raccontare i danni inferti al pianeta, The blue planet attinge alla Bibbia e si sviluppa in second life. In quello spazio, è un interprete eclettico quale Moni Ovadia a dare la voce al personaggio di Noè, mentre Maria Pilar Pèrez Aspa parla dalla Poltrona di Dio. Il design del regno virtuale degli avatar si deve a Luca Lisci, il video editing a Irma De Vries, la fotografia a Luciano Romano. Gli arrangiamenti musicali sono di Antonio Catalfamo, Alessandro Vicard, Daniele Lo Re e Helga Davis, cui va anche il ruolo della moglie di Noè. Hendrik Aerts e Dory Sanchez sono i loro figli.
Giorni e orari delle recite: venerdì 30 gennaio alle 20.30, sabato 31 alle 18, domenica 1 febbraio alle 16.30, martedì 3, mercoledì 4, giovedì 5 e venerdì 6 sempre alle 20.30, sabato 7 alle 18 e domenica 8 alle 16.30.

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